C’è molto, forse troppo, da dire sulle tante tematiche affrontate nel convegno.
Tra queste sicuramente quelle dei minori stranieri non accompagnati, dei neomaggiorenni stranieri, della tratta di giovani e donne, ma anche di prese in carico integrate e interregionali, di giustizia minorile e di politiche dell’immigrazione, di programmi di reinserimento sociale, di recupero e di protezione, e di molto altro ancora.
Il senso di quest’incontro ufficiale e interistituzionale è quello di rendere consapevoli e partecipi tutti della validità e del vantaggio di utilizzare strumenti giuridici e sociali per il recupero di persone (giovani e straniere) da rendere autonome ed emancipate, affinché diventino una risorsa (umana, culturale, produttiva) per le nostre comunità e i nostri territori, mediante programmi e risorse finalizzati all’inclusione giuridica, sociale, culturale e lavorativa.

Finalità del Convegno è quella di consolidare i processi di integrazione e collaborazione tra i diversi attori locali e nazionali che gestiscono e incidono sulle politiche e sugli interventi rivolti ai minori stranieri non accompagnati e ai neomaggiorenni, anche attraverso tavoli permanenti di concertazione tra Istituzioni, enti locali, soggetti del privato sociale e dell’associazionismo coinvolti in tale ambito.

La proposta tematica affrontata nel Convegno riguarda le problematiche più urgenti dei MSNA in vista del raggiungimento della maggiore età e quelle dei neo-maggiorenni presi in carico nella minore età.

Partendo dall’esperienza che la Dedalus ha costruito in quasi 20 anni di lavoro con i ragazzi migranti (Msna), in una prospettiva mirante a creare condizioni di pari opportunità di accesso ai servizi ed ai diritti, e a rendere tali condizioni durature e stabili oltre il confine giuridico/anagrafico del diciottesimo anno, si punta a migliorare la loro qualità di vita, in primis consentendo loro di accedere alle stesse opportunità di cittadinanza dei loro coetanei italiani neomaggiorenni.

Inoltre la Dedalus, nel corso degli anni, ha sviluppato una importantissima esperienza nel campo dell’applicazione dello strumento di cui all’art. 18, comma 6 del D.lgs. 286/98 (T.U. Immigrazione).
Si tratta di uno strumento normativo eccezionale che ha avuto in Italia scarsa applicazione. Con questa disposizione si attribuisce alla persona straniera che ha commesso ed espiato una pena durante la minore età (anche se divenuta nel frattempo maggiorenne) il diritto a entrare in un programma di protezione sociale, su proposta del magistrato o di una organizzazione autorizzata (come lo è Dedalus).
Si tratta, come è evidente, di una grande opportunità data al giovane straniero che in caso contrario non avrebbe alcun modo di proseguire regolarmente nel suo progetto migratorio, dato che l’ordinamento normalmente vieta il rilascio e il rinnovo del permesso a favore di una persona straniera con precedenti penali.

Pertanto ci proponiamo di intensificare, di rilanciare e promuovere, insieme alla Rete degli Enti pubblici e privati e dei Servizi territoriali, gli interventi di recupero e reinserimento socio-culturale e di accompagnamento e supporto dei giovani stranieri neomaggiorenni in situazione di difficoltà.

Questa iniziativa è realizzata da Cooperativa sociale Dedalus, Asgi e Comune di Napoli, in collaborazione con Tribunale per i Minorenni di Napoli, Procura Minori presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, Centro Giustizia Minorile della Campania, Comune di Venezia, Pio Monte della Misericordia, CILD – Coalizione Italiana per le Libertà e Diritti civili, Open Migration, Antigone, Spazi Circolari, Master “Immigrazione e politiche pubbliche di accoglienza e integrazione” del Dipartimento di Scienze Politiche (DISP) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

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