We Care
18 Gennaio 2018
Nei flussi di migranti e richiedenti asilo che raggiungono le nostre coste si ritrovano donne, uomini e minori, anche non accompagnati, che hanno vissuto esperienze traumatiche e violente. La vulnerabilità di questi soggetti ha un peso crescente in materia di salute pubblica e richiede l’integrazione degli interventi dedicati e il potenziamento di specifiche competenze professionali. A tal riguardo, we care intende intervenire tramite un lavoro di emersione e presa in carico con particolare attenzione alle specificità linguistiche, culturali, storiche e socio-politiche dei contesti di provenienza, alle molteplici dimensioni che caratterizzano l’esperienza dello sradicamento, alle vicende traumatiche o alle violenze subite dalle donne vittime di tratta ed infine, alla particolare vulnerabilità dei minori soli, che necessitano di interventi e competenze specifiche. Le attività progettuali sono sostenute da due Unità Mobili di Supporto e dalle relative équipe multidisciplinari composte da operatori sociali, mediatori linguistico-culturali, psicologi e psichiatri.
In particolare vuole sperimentare modelli operativi integrati e sinergici per l’emersione e il riconoscimento delle situazioni di vulnerabilità tra i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale e per la realizzazione di adeguate prese in carico psico-socio-sanitarie individualizzate; favorire la costruzione di processi di autonomia e integrazione sociale, economica e culturale di richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità psico-sanitaria; incrementare le competenze istituzionali e le capacità degli operatori del sistema di accoglienza in tema di individuazione, emersione e trattamento di vulnerabilità psico-sanitarie.
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