Martedì 3 giugno, alle ore 18, a Casa Cinema si inaugura Tavoli spigolosi, un ciclo di incontri dedicati al dibattito, al confronto e, quando necessario, anche allo scontro.

In questo primo appuntamento, insieme a giuristi, esperti, registi e giornalisti, affronteremo uno dei temi centrali del voto referendario dell’8 e 9 giugno: la cittadinanza.

A Napoli, come in molte altre città italiane, esiste una generazione di giovani che cresce tra le strade, le scuole e le piazze del nostro Paese, ma che non sempre viene riconosciuta come parte integrante della comunità. Sono figli e figlie di chi è arrivato da lontano, inseguendo un sogno di futuro. Nati o cresciuti in Italia, parlano il dialetto, ascoltano le nostre canzoni, tifano per le stesse squadre, eppure non sono considerati italiani. Almeno, non ufficialmente.

Abbiamo iniziato a raccontarlo anni fa, con Maurizio Braucci, attraverso il cortometraggio Un milione di italiani (non sono italiani). Un titolo che è già una denuncia, un paradosso. Il film dà voce a chi vive sulla pelle l’ingiustizia di essere considerato straniero nella propria casa.

E oggi sentiamo ancora più forte l’urgenza di insistere. Per questo, in questi mesi abbiamo raccolto le testimonianze di ragazzi e ragazze che, spesso per caso — non potendo partire per una gita scolastica, fare una carta d’identità o semplicemente chiacchierando con amici — scoprono di non essere italiani. Traiettorie. Storie di ragazzi e ragazze con background migratorio è il nostro tentativo di restituire a queste voci lo spazio e il rispetto che meritano. Non per buonismo. Non per carità. Ma per giustizia. E, sì, anche per egoismo. Perché una società che nega il riconoscimento a chi la vive ogni giorno è una società che si condanna da sola.

A pochi giorni dal voto, partendo dalla visione di Un milione di italiani (non sono italiani) e dalle testimonianze di Traiettorie, vogliamo mettere al centro la questione della cittadinanza. E dire le cose come stanno: riconoscere questi giovani non è solo un gesto di civiltà. È un’urgenza politica, culturale e sociale. Riguarda più di due milioni di persone. E riguarda tutti noi.

Vi aspettiamo martedì 3 giugno, alle ore 18, a Casa del Cinema.
Per ascoltare, per discutere, per scegliere.
Per giustizia. E per egoismo.