Patti educativi di comunità. Per arrivare a tutte e tutti, in ogni territorio
29 Marzo 2024
Premessa
Con il presente documento dirigenti scolastici, docenti, maestre e maestri, educatori/trici e operatori/trici, organizzazioni del civismo attivo, associazioni e cooperative sociali attivi quotidianamente nel contrasto alla povertà educativa e nella promozione di un’ educazione di qualità per tutti, intendono rappresentare alle istituzioni locali l’importanza di un rafforzamento istituzionale delle iniziative in corso che possa valorizzare le tante energie che questa città ha saputo esprimere da decenni. E questo perché le tante e straordinarie esperienze educative presenti in città, spesso animate da una collaborazione virtuosa tra scuola e privato sociale, hanno bisogno di un governo pubblico competente e lungimirante che sia in grado di renderle fare ordinario e prioritario della politiche pubbliche.
I firmatari del documento ritengono importante superare quella frammentarietà delle azioni che vede, troppo spesso, i diversi attori agire per dare risposte ai bisogni dell’oggi, rammendando le emergenze, senza però riuscire a costruire una rete fatta di solide alleanze, che tramite azioni durature consenta di di dare continuità ai processi faticosamente attivati, grazie ad una programmazione condivisa.
Patti educativi e contrasto alla povertà educativa
I firmatari e le firmatarie di questo documento condividono l‘idea che:
- le politiche della scuola e dell’educazione, e in esse il contrasto della povertà educativa nelle sue molteplici forme e dimensioni, sono politiche e investimenti che devono essere assunte come una delle priorità delle politiche locali;
- investire in scuola, educazione e contrasto della dispersione e del fallimento formativo è presupposto, condizione indispensabile, per garantire sviluppo giusto e benessere collettivo;
- l’educazione, la formazione e la cura della crescita di bambine/i, adolescenti e giovani sono compiti complessi che, pur avendo al centro la Scuola, investono una molteplicità di attori che necessariamente devono connettersi per creare un sistema stabile di relazioni capace di far confluire, nell’ottica di una interprofessionalità e senza temere sovrapposizioni, le diverse competenze presenti sul territorio offrendo in tal modo una varietà di occasioni di apprendimento dentro e fuori la scuola nell’ottica di un sapere diffuso;
- la povertà educativa è un fenomeno grave per la città di Napoli e la sua complessità di dimensioni e determinanti richiama alla necessità che si strutturino risposte altrettanto forti e capaci di attivare – in un lavoro condiviso- più attori, più competenze, più sguardi con la scuola al centro, riconosciuta nella centralità della sua funzione educativa e allo stesso tempo consapevole della sua non auto-sufficienza a farsi carico da sola del fenomeno.
In tale prospettiva a partire dalle evidenze di diverse ricerche e dallo studio delle pratiche attivate in diversi contesti, i Patti Educativi di Comunità appaiono come lo strumento più idoneo e capace di garantire la gamma delle azioni necessarie per intervenire adeguatamente sulla multifattorialità della povertà educativa. I patti educativi di comunità sono l’occasione per permettere al sistema scolastico di arricchirsi delle specificità e delle chiavi di lettura che la dimensione locale suggerisce offrendo il contesto in cui la scuola è posta al centro di processi di rigenerazione degli spazi urbani in cui essa stessa, grazie alla connessione con le tante risorse presenti , si fa incubatrice di sviluppo.
Napoli è stata la culla di alcune sperimentazioni sulle alleanze educative tra scuole, Amministrazione Comunale, soggetto del civismo attivo e dell’impresa sociale, operatori culturali e sportivi che hanno anticipato e sperimentato quello che poi è stato tradotto in norma nei patti educativi di comunità.
Ma i Patti, per avere un impatto concreto, devono superare il terreno dell’azione sperimentale e straordinaria per diventare strumento di policy ordinario, per contribuire a processi di sviluppo delle reti territoriali intorno alla “scuola aperta” e allo sviluppo locale sostenibile: a partire da una sistematizzazione dei provvedimenti e delle procedure amministrative già sperimentate o adottate.
Non ricominciamo da 0
Il 29 settembre 2021 la Giunta del Comune di Napoli ha adottato la Deliberazione n. 462 con la quale ha preso atto dell’istituzione di tredici Patti Educativi Territoriali di Comunità promossi sulla base delle indicazioni delle “Linee operative” approvate con la Deliberazione di G.C. n. 209/2021.
L’atto amministrativo richiama il Piano Scuola 2020-2021 del Ministero per il quale gli enti Locali, le Scuole, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sui territori e le realtà del Terzo Settore possono sottoscrivere specifici accordi quali “Patti educativi di comunità”.
Inoltre, vengono citati i documenti di indirizzo e programmazione adottati dall’Amministrazione comunale di Napoli: Linee di indirizzo sulla dispersione scolastica (Delibera di G.C. n. 73/2015); Indirizzi e indicatori per la realizzazione di azioni sperimentali mirate a prevenire la dispersione ed il disagio scolastico (Delibera di G.C. n. 399/2017). Quest’ultimo atto evidenzia la funzione della comunità educante quale luogo di processi di attivazione di collaborazione tra tutti gli attori territoriali, prevedendo l’apertura degli spazi scuola al territorio ricorrendo alla metodologia della co-programmazione e della co-progettazione partecipata.
Il 13 maggio 2022, in coerenza con lo spirito della promozione dei Patti Educativi Territoriali di Comunità, e in continuità con l’appello dell’Arcivescovo di Napoli al mondo del volontariato e del terzo settore, è stato sottoscritto su iniziativa della Chiesa di Napoli, il protocollo d’intesa interistituzionale denominato Patto Educativo per la Città Metropolitana di Napoli tra il Ministro dell’Istruzione, il Presidente della Regione Campania, il Prefetto di Napoli, il Sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Napoli, l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Napoli, con l’adesione del Forum Terzo Settore Campania e dell’Impresa sociale “Con i bambini”.
Nel frattempo è diventata operativa la piattaforma per il monitoraggio della dispersione , figlia di un lungo lavoro iniziato negli anni precedenti con i tavoli di crisi in Prefettura e con la stretta collaborazione con USR e Procura minorile: uno strumento che può dare rapidità all’attività di controllo e denuncia dell’evasione, ma il cui maggior potenziale risiede nella possibilità di suggerire ed indirizzare gli interventi educativi e le pratiche di prevenzione e recupero. Senza analisi e riflessione finalizzate alla pianificazione di idonei interventi, il dato raccolto resta triste e burocratica proiezione di fallimento.
Molti dei firmatari del presente documento sono tra i promotori o tra i sottoscrittori dei “Patti” sopra richiamati e, sebbene in un quadro di crescenti incertezze, hanno continuato a far confluire le proprie pratiche sul campo nei “Patti”, declinando nei quartieri più difficili della città di Napoli le esperienze promosse affinché non andasse disperso quell’immenso patrimonio di efficaci pratiche acquisite e lavorando alla creazione e al rafforzamento di un processo di cooperazione, coprogettazione e solidarietà tra tutti i soggetti coinvolti nell’impegno educativo. In tal senso, i “patti educativi” rappresentano anche una concreta forma d’attuazione di questo processo.
Uniamo gli intenti e rilanciamo un appello
I sopra richiamati soggetti, pertanto, chiedono all’Amministrazione Comunale e nello specifico ai suoi Assessorati all’Istruzione e alla Famiglia, alle Politiche Sociali, alle Politiche Giovanili e al Lavoro di rilanciare con forza azioni e di aprire luoghi nei quali tutti i diversi attori oggi attivi nella azione di contrasto della povertà educativa trovino una sede permanente di confronto e programmazione comune in grado di riattivare in città un percorso di costruzione dei patti educativi di comunità.
Si tratta di aprire percorsi permanenti nei quali le istituzioni e i decisori siano disponibili a condividere con gli altri attori della comunità educante potere sugli indirizzi, sulla programmazione e sull’uso delle risorse. Riconoscendo in primis le scuole e i soggetti del civismo attivo e del privato sociale come attori portatori di saperi centrati sul fare e sull’immersione nella realtà, evitando di sprecare quell’immenso patrimonio di esperienze capitalizzate.
Insomma istituzioni in grado di mettere a sistema e rendere politica ordinaria tutto lo straordinario che anche a Napoli, in molte aree della città, già si sta realizzando nel contrasto della povertà educativa ma che proprio per l’assenza di regia Istituzionale rischia di rimanere precario e indefinito, nonché di rappresentare enorme spreco di risorse pubbliche.
Primi firmatari e firmatarie
- Boniello Annalisa,- IC 26 Imbriani-S.A.de’Liguori;
- Bottone Assunta, IC 6° Fava-Gioia;
- Cirillo Teresa, CD 17 Angiulli;
- Conte Mariella, IC Minucci;
- Costa Daniela, SS I° grado Belvedere;
- Del Prete Giovanni, I.S.I.S. Antonio Serra;
- De Gregorio Elena, ITT Francesco Giordani;
- De Luca Maria, 30 CD Giuseppe Parini;
- Di Cerbo Barbara, IC 77 Aldo Moro;
- Dolce Giuseppina, IC 57 San Giovanni Bosco;
- Esposito Chiara, IC Michelangelo-Augusto;
- Gargiulo Maria, IC Giovanni Falcone;
- Gregorini Maria Roberta, IC Don Russolillo;
- Guardiano Annamaria, SSIG Pirandello Svevo;
- Guarino Marianna, IC Savio-Alfieri;
- Irollo Daniela, Liceo statale Comenio;
- Leo Annamaria, IC 78 Cariteo-Italico;
- Luiso Rosa Angela, CPIA Napoli città 2;
- Marino Antonia, IC Bovio-Colletta;
- Martano Giovanna, ITI Augusto Righi;
- Monaco Luciano Maria, IC Borsellino;
- Monaco Luciano Maria, IC D’Aosta;
- Mormone Angela, IIS Sannino De Cillis – Regente IC Bonghi;
- Nocera Filomena, IC Radice Sanzio-Ammaturo;
- Pasolini Olimpia, I.S.I.S. Vittorio Veneto;
- Pelosi Adelia, IC De Amicis-Baracca;
- Pes Daniela, Liceo scientifico Galilei;
- Punzo Colomba, IC 83 Porchiano Bordiga;
- Schiavo Chiara Lucia, IC 49 Toti Borsi Giurleo;
- Spagnuolo Dario, IC Bracco;
- Stanziano Maria Rosaria, ISIS Archimede;
- Stornaiuolo Rosanna, IC 91° Minniti;
- Tagliafierro Roberta, Liceo scientifico statale Caccioppoli;
- Battimiello Paolo, A.N.DI.S. Campania
- Braibanti Roberto, Associazione Gea;
- Calemme Pasquale, Cooperativa Il millepiedi;
- Calvanese Ilaria, Ass. Italiano Senza Confini odv;
- Cecere Ilaria, Aps bus theater;
- Cirillo Raffaella, Coop.Soc.le E.D.I. onlus;
- Cioffi Anna, Nuova polisportiva ponticelli
- D’avascio Roberto, Arci movie APS;
- De Filippo Elena, Dedalus cooperativa sociale
- Dell’aversano Maria, SongArt APS;
- Di Matola Mario, Tck movement aps;
- Di somma Giuseppe, Trerrote APS;
- D’onofrio Francesca, Coop sociale L’orsa maggiore;
- Errico Luciano, Vespe;
- Esposito Giulia, Collettivo lunAzione;
- Esposito Maria, Associazione N:EA onlus;
- Ferrentino Fabrizio, IF-ImparareFare Ets
- Iapove Vittoria, Associazione “Priscilla”
- Leone Pasquale, Libera metropol.no Napoli;
- Maddaloni Cira, Associazione EST;
- Maglione Rosa, Terra di confine APS;
- Malfatti Roberto, Cooperativa sociale Se.Po.Fa;
- Manfredi Carmela, Ass.ne Re Mida Napoli;
- Marmo Peppe, Kodocan
- Moreno Cesare, Associazione “Maestri di Strada” Onlus;
- Palmieri Annamaria, Segreteria Cidi Napoli
- Perera Ruwani, associazione “Gomitoli”
- Pica Ciamarra, Focal Point territoriale de l’Albero Della Vita;
- Picciano Enzo, Associazione Televisioni &Orizzonti multimediali;
- Pomarici Marinella, Ass. “A Voce Alta”;
- Rufolo Sabrina, Cooperativa sociale LESS;
- Saporito Antonella, NuReCo sociale a r.l.;
- Scarpati Antonio, Associazione svt;
- Scognamiglio Giuseppe, Giancarlo Siani soc.;
- Smarrazzo Giacomo, Cooperativa sociale ERA;
- Stanco Annamaria, Associazione Quartieri Spagnoli;
- Tarallo Gigi, Terra e Libertà coop soc r.l.;
- Teatro Maria Rosaria, Associazione gioco immagine e Parole;
- Ventre Sveva, Collettivo Zero APS;
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